- l’insediamento di un sistema di monitoraggio e allerta interno all’azienda;
- l’analisi dei rischi finanziari (rischio di insolvenza);
- la pianificazione del budget di cassa dell’azienda, circa il fabbisogno finanziario e l’esposizione debitoria;
- la verifica della reputazione creditizia dell’impresa;
- la progettazione di piani di risanamento e di ristrutturazione
Prevenire la crisi aziendale si può ?
Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre la stessa cosa. La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e paesi, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. Pensiamo al Rinascimento. E’ dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i propri insuccessi e disagi, inibisce il proprio talento e ha più rispetto dei problemi che delle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. La convenienza delle persone e dei Paesi è di trovare soluzioni e vie d’uscita. Senza crisi non ci sono sfide, e senza sfida la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non ci sono meriti. E’ dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno, poiché senza crisi ogni vento è una carezza. Parlare della crisi significa promuoverla e non nominarla vuol dire esaltare il conformismo. Invece di lamentarci il nostro compito e' rimboccarci le maniche e lavorare duro.
Nella vita di un imprenditore il fallimento è dietro l’angolo e bisogna saper reagire affinché il business non vada alla deriva. Intervenire si può ma è necessario capire e reagire nel momento adatto e non darsi mai per vinti.
Può far riflettere il caso " LEGO" una multinazionale che ha recentemente acquistato tutti i parchi divertimenti della " Merlin enterprise" . La celebre azienda dei mattoncini colorati nacque dalle ceneri del laboratorio di falegnameria del danese Ole Kirk Kristiansen. Nel 1924, circa 8 anni dopo la sua apertura, la falegnameria venne colpita da un incendio che la devastò. Kristiansen ricostruì la fabbrica ampliandola, ma la crisi del ’29 lo costrinse ad abbassare i costi di produzione. Kristiansen pensò allora di ridurre le dimensioni dei suoi prodotti per facilitarne la progettazione: da qui gli venne l’ispirazione per produrre giocattoli a partire dal 1932.
Solo nel 1958 però vedremo apparire i famosi mattoncini colorati che assumeranno la forma che noi tutti oggi conosciamo, cui seguì un notevole sviluppo che portò l’azienda al successo. Tuttavia, l’azienda famosa ormai in tutto il mondo nel 2003 registrò un deficit in bilancio pari a 188 milioni di euro. La politica di riduzione dei costi adottata come contromisura portò al licenziamento di circa mille dipendenti. Le cause della grande crisi furono da attribuire alla pessima gestione.
Il costo di produzione di determinati prodotti superava il prezzo di vendita, i designer assunti dalle migliori scuole non avevano le competenze necessarie per progettare giocattoli, in pochi anni la produzione aumentò da 6 a 12 mila mattoncini con inevitabili problemi logistici.
Chi ha salvato questa grande azienda?
Sono le persone il grande elemento che può fare la differenza!
In questo caso due furono gli elementi chiave che ri lanciarono alla grande la multinazionsle. Il primo fu l’esordio proprio in quel periodo nel settore licensing, grazie ai kit ispirati alle saghe come “Star Wars”. Ma il più importante fu la consulenza di McKinsey Knudstorp che traghetto' l azienda all importante traguardo dei 14,6 miliardi di dollari di fatturato e successivamente, al superamento nel 2012 nei confronti della Mattel (14,4 miliardi), diventando così il primo produttore di giocattoli al mondo.
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